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Memorie storiche sulla difesa dello Stelvio nel 1866 - 2^ edizione (2016)
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AA.VV., Pietro Pedranzini, Memorie storiche sulla difesa dello Stelvio nel 1866 – 347 pagine, illustrazioni b/n, cucito a filo, copertina morbida, formato pagina 23×15, Bormio 2016. Collana La Reit, edizione per il XXIV Congresso “Giornate Bormiesi di Cardiologia”.
Costo euro 20,00 (+ spese di spedizione); per i soci del Cssav euro 15,00
Entrambi i testi sono preceduti da una introduzione storica e biografica curata da Cristina Pedrana.
Il volume è introdotto da Leo Schena con Livio Dei Cas, introdotto da Guglielmo Scaramellini: Terra, ubi consistere e molto altro, ed è chiuso da Luisa Bonesio con la postfazione Terra in comune.
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Il perchè di una ristampa
Leo Schena e Livio Dei Cas
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La difesa dello Stelvio è stata una costante di tutte le Guerre d’Indipendenza dell’Ottocento comprendendovi anche la Grande Guerra che, secondo alcuni storici, ne costituì il quarto conflitto a compimento dell’epopea risorgimentale. La giogaia dello Stelvio fu infatti il teatro di guerra che vide l’eroe bormino Pietro Pedranzini impegnato in tutte e tre le guerre d’indipendenza. Egli preferì evitare da vivo la pubblicazione di eventi in cui era coinvolto come protagonista per non innescare polemiche legate alla condotta non sempre commendevole di alcuni ufficiali.
Profittammo così delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia per raccogliere in un solo volume la rievocazione di una delle pagine più gloriose della storia militare alpina anticipando i fatti d’arma che, mezzo secolo più tardi sempre sulle vette dell’Ortles-Cevedale, avrebbero visto impegnati i combattenti di entrambi gli schieramenti nelle battaglie a più alta quota che la storia ricordi.
Ne seguì una pubblicazione che raccolse larghi consensi in virtù di una molteplicità di approcci ai fini di un’equilibrata ricostruzione storica ove per la prima volta veniva dato ampio spazio a testimonianze del fronte avverso, tradotte in lingua italiana. Destinatari privilegiati delle Memorie i numerosi medici a congresso nella Magnifica Terra che da oltre due decenni partecipano attivamente al corso di aggiornamento cardiologico. Ne beneficiarono anche alcuni appassionati di storia locale che seguono da sempre la sessione introduttiva al Convegno aperta anche al pubblico dell’Alta Valle.
Negli anni che seguirono fummo da più parti sollecitati a ripubblicare l’opera. La ricorrenza della Terza Guerra d’Indipendenza ci è sembrata nuovamente propizia per riproporre la ristampa delle Memorie Storiche di Pietro Pedranzini. Un ristampa riveduta, corretta e sensibilmente arricchita. Vi sono state apportate delle modifiche all’impianto generale che si avvale dell’inserimento di due nuove testimonianze: “I volontari del 1866 ovvero da Milano alle Alpi Rezie. Memorie storiche documentate di Angelo Umiltà. Volontario nei bersaglieri dello Stelvio”, nonché la “Relazione sull’andamento del servizio sanitario della Legione di Guardia Nazionale mobilizzata alla difesa dello Stelvio e del Tonale del Dott. Prof. Innocenzo Regazzoni”, medico della Legione. Valente medico formatosi alla Scuola di Vienna, questi predilesse l’insegnamento rivolgendo la molteplicità dei suoi interessi alla paleontologia illustrata in opere tuttora riproposte editorialmente all’attenzione del pubblico.
Di entrambi gli autori Cristina Pedrana Proh traccia un puntuale profilo biografico in una nota introduttiva ai testi ricca di osservazioni particolarmente focalizzate sul teatro di guerra nel Bormiese.
Nel caso di Angelo Umiltà indulge sulla personalità composita del volontario bersagliere tiratore aggregato alla Guardia Nazionale nel settore dello Stelvio-Tonale. Fu fervente patriota di fede repubblicana, democratico, strenuamente impegnato anche come militante nella Lega Internazionale della Pace. Lungimirante utopista preconizzò l’unione pacifica dell’Europa esportatrice di cultura nel mondo e denunciò, con forza, il flagello sociale rappresentato dal fenomeno mafioso proponendo urgenti rimedi d’intervento pubblico per svellerlo dalle radici.
All’epoca della guerra nell’Alta Valle, all’unisono con Pietro Pedranzini, Angelo Umiltà non intese sottacere l’incapacità di alcuni superiori, pavidi e inefficienti. Nelle more dell’armistizio, imposto dallo stato maggiore, egli fu costretto a una forzata inattività nell’avamposto del laghetto di Fraele dove giunse la dolorosa notizia della disfatta di Lissa. Ancora una volta imputabile, dopo lo smacco subito dall’esercito a Custoza, all’irresolutezza di un ammiraglio colto di sorpresa e, a sua volta, in contrasto con comandanti che forse lo lasciarono solo. Angelo Umiltà si fece allora interprete del brivido di sdegno dell’intero Paese che usciva da quel conflitto duramente provato e con un sentimento di sfiducia nei ceti militari e nelle proprie forze.
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Leo Schena, Livio Dei Cas
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INDICE DEL VOLUME
Livio Dei Cas e Leo Schena, Il perchè di una ristampa
Livio Dei Cas e Leo Schena, Le memorie di un valtellinese cittadino-combattente del Risorgimento
Parte prima
Pietro Pedranzini, Memorie storiche sulla difesa dello Stelvio nel 1866
Appendice
Cristina Pedrana, Alcune note sulla Relazione del dott. Innocenzo Regazzoni, medico della Legione