Lo spunto per stimolare gli studenti al concorso di narrativa “Un racconto per lo Stelvio” nasce da un precedente che negli anni ’40 fu proposto dal giornale “Il Corriere della Valtellina” ai suoi lettori.
Il 4 settembre 1948 la redazione di “Bormio e le sue valli”, rubrica de Corriere della Valtellina, il settimanale organo del partito cattolico valtellinese, lanciò dalle sue colonne la prima edizione del concorso letterario “La novella bormina”, precisando che esso mirava “a valorizzare e far sempre meglio conoscere le qualità e caratteristiche degli abitanti della nostra bella terra”. Ai concorrenti veniva lasciata la più ampia facoltà d’ispirazione, con l’unico vincolo di “tener presente che la trama del racconto dovrà ispirarsi ad abitudini costumi mentalità tradizioni della più genuina “borminità”. I testi avrebbero dovuto pervenire anonimi, accompagnati da un motto di fantasia, entro la metà del successivo mese d’ottobre, per essere quindi valutati da una giuria composta da alcuni degli esponenti più autorevoli della cultura locale del secondo dopoguerra, ossia la dottoressa Diana Peloni, il professore e storico Albino Garzetti, il sacerdote don Angelo Moltrasio, le maestra Elisa Rini Cannella e Giuditta Zazzi Pedranzini e il geometra Sandro Rovaris.
La votazione si tenne il 20 ottobre. I lavori presentati furono sette. Per vizi formali o mancato rispetto delle consegne, vennero escluse dalla valutazione le novelle contrassegnate dai seguenti motti: “L’homme est un roseau, mais un roseau pensant” (Pascal) con la novella “La volpe rossa”; “Pax” con la novella “Il sogno di una bimba”; “Montes sunt itinera virtutum” con la novella “Il cavaliere della Reit”; “Non ti curar di lor ma guarda e passa” con L’Epurato”.
Il punteggio più alto fu conseguito dalla novella “Le mani” di Roberto Zazzi, che diverrà nei primi anni Cinquanta l’attivissimo direttore degli impianti della Fuseb (Funivie e Seggiovie di Bormio) e della Sifas allo Stelvio. La novella fu pubblicata sul numero del periodico locale il 13 novembre.
Seconda classificata la novella di Pierino Porqueddu, proposta dal Corriere della Valtellina in data 20 novembre, terza quella di Dorio Fava, pubblicata il 27 novembre, in omaggio agli autori e a quell’amore per la storia locale, che con il nuovo concorso speriamo di riaccendere tra le nuove generazioni.