Home » Bollettino n. 11/2008
Bollettino n. 11/2008
Il prelevamento e l’utilizzo degli articoli qui sotto disponibili è vincolato alla citazione delle fonti: nome dell’autore ed estremi del Bollettino (anno/numero)
—————————————————————
Remo Bracchi questa volta propone la trascrizione degli incartamenti relativi a un furto sacrilego alla Madonnina di Oga avvenuto nel 1716, con le numerose testimonianze.
Guido Scaramellini, Fortificazioni sforzesche nel contado di Bormio
Nel XV secolo, durante la signoria Sforzesca, nel Bormiese sorsero una serie di fortificazioni, di cui oggi vediamo soltanto pochi resti. Guido Scaramellini illustra e contestualizza detti manufatti, concentrandosi in particolare su quelli definitivamente cancellati dalla frana di Val Pola nella zona di Serravalle, nei pressi di S. Antonio Morignone, confine meridionale dell’antico Contado.
Anna Lanfranchi, Il beneficio di Oga e il salario parrocchiale
Tempi duri quelli di inizio Novecento, quando il clero soffriva per gli esigui introiti parrocchiali. Anna Lanfranchi presenta il curioso esempio di Oga.
Lorenza Fumagalli, La Valdisotto e i suoi sepolcri. Da “cimiteri connessi a chiese” a “una croce per ricordare, fuori dall’abitato per non infettare”
Le nuove norme della Cisalpina hanno fatto sì che anche i Comuni dell’Alta Valtellina procedessero alla realizzazione di cimiteri all’esterno degli abitati. Lorenza Fumagalli, oltre a riassumere tale importante innovazione, propone la trascrizione del regolamento di polizia mortuaria di Valdisotto, uno dei più antichi finora individuati negli archivi comunali.
Marco De Campo, Peripezie di un direttore lavori di inizio secolo
Brillante e quasi narrativo l’articolo di Marco De Campo che racconta della sistemazione del ponte di Combo e della realizzazione del ponte di Furt o dell’Eden di Bormio, dando vivo risalto ai personaggi, in particolare al direttore dei lavori Alfredo Cola.
Manuela Gasperi, Per Grazia Ricevuta. Gli ex voto della chiesa del Sassello di Bormio
Arte minore, quealche decennio fa ritenuta di scarso interesse e valore. L’irrecuperabile dispersione degli ex voto è una perdita irreparabile di testimonianza non solo di fede, ma anche etnografica. I piccoli quadri sono vere e proprie fotografie dell’epoca, dalle quali si colgono particolari altrimenti sconosciuti: l’abbigliamento tipico, gli arredi, le supellettili, l’alternarsi dei culto dei santi, i rischi corsi da contadini e artigiani, le calamità naturali e quelle umane. Manuela Gasperi presenta in questo numero un catalogo di quelli della chiesa del Sassello di Bormio.
Cecilia Ghibaudi, La Magnifica Terra e le Honorate Valli: restauri e ricerche
La dott.ssa Cecilia Ghibaudi propone un ampio e approfondito studio sull’arte, in particolare quella sacra, dal Quattrocento al Settecento. nel Contado di Bormio, alla luce anche dei restauri effettuati in questi ultimi anni.
Pini Brambilla Barcilon, Restauri presso la Collegiata dei Ss. Gervasio e Protasio di Bormio
A margine dell’articolo della dott.ssa Cecilia Ghibaudi, Pinin Brambilla Barcilon illustra i restauri che hanno interessato la Collegiata dei santi Gervasio e Protasio di Bormio.
Dario Cossi, Monticazione e discesa dall’alpeggio a Frontale
La monticazione e la discesa dall’alpeggio erano accompagnate da riti ancestrali per propiziarne il buon esito. A Frontale e nel resto del comune di Sondalo vigeva la consuetudine di preparare una focaccia da spezzettare per distribuirne un boccone a tutti. Era detta la sc’pórscia. Dario Cossi descrive questa tradizione ormai sfumata nell’oblio.
Ilario Silvestri, “… in questa materia di stragarie ella sia morta innocentissima”
Una sentenza di stregoneria e la vibrante quanto coraggiosa opposizione di padre Paolo Sfondrati, una voce fuori dal coro nella Bormio secentesca. Ilario Silvestri rinnova il ricordo di questo personaggio morto in odore di santità.
Ivan Fassin, Il mito della “magada”, strega e fata amante: una storia melusiniana
Ivan Fassin studia il fenomeno della magada, parola che in Valtellina assume diversi significati nei vari dialetti, ma che sempre rimane legato alla magia e al mistero, a streghe e a fate.
Gisi Schena, “La vèrgna di Chéco de Camplönch” di Massimo Longa
Gisi Schena riscrive la biografia di Massimo Longa, botanico e poeta bormino (1854-1926), padre del famoso Glicerio (autore del Vocabolario bormino). Propone di seguito la trascrizione aggiornata del suo poema La vèrgna de Chéco de Camplönch, con la brillante traduzione del 1975 di Giulio Pedranzini.
Costantino De Monti, Un filòz a Pemónt
A distanza di tre anni (v. Bsav n. 8), Costantino De Monti ritorna che rinnovato affetto alla sua storica contrada cepinasca di Pemónt, ancora la cronaca e le vicissitudini di edifici, persone e famiglie.
Simone Angeloni, Gli gneiss della zona di Migiondo: tra palestre, case e pavimenti di chiese
Simone Angeloni descrive le interessanti rocce di Migiondo, frazione di Sondalo, che un tempo hanno fornito materiale per la pavimentazione delle chiese e oggi si prestano a palestra per appassionati scalatori.
Rita Sosio, S. Bartolomeo del Castelàz: Aurea veste
La cronaca del ritrovamento di una moneta d’oro, con tutta probabilità di epoca longobarda, durante gli scavi archeologici a san Bartolomeo del Castelàz a Valdisotto.
Giuseppe Cola, Recente segnalazione di incisioni fusiformi a Valdidentro
Giuseppe Cola propone un aggiornamento dei ritrovamenti: questa volta si tratta di un masso con incisioni fusiformi in comune di Valdidentro.