L'IC "M. ANZI" TORNA ALLA SCUOLA DEI NONNI

 
Con il progetto “La scuola di una volta” gli alunni hanno scoperto come studiavano i loro coetanei dei secoli scorsi
 

“Chi studia la storia può vivere mille vite”.

Lo scrittore italiano Umberto Eco fornisce lo spunto per una grande verità il cui fascino, purtroppo, spesso non riesce ad emergere dalle aule o dai libri scolastici. Coltivare la memoria del passato non è solo un mero esercizio mnemonico, ma consente di affacciarsi a diverse realtà e di scoprire mondi diversi e, alla fin fine, può diventare anche un motivo di gioco e di divertimento, come hanno ben testimoniato oggi pomeriggio gli alunni e le insegnanti delle classi III dell’I.C. “M. Anzi” di Bormio impegnati a presentare al pubblico il progetto “La scuola di una volta”.

Abbigliati come i loro nonni alla loro stessa età, hanno provato ad immergersi in un mondo ormai scomparso che profuma di inchiostro e di legno, che risuona del rumore di un telaio o di un pennino che graffia la carta, che era povero, semplice, senza troppi sussidi didattici e financo senza beni di prima necessità (come il riscaldamento…). Eppure, era una scuola ambita perché – appunto – apriva gli occhi sul mondo e per qualcuno era il trampolino per un domani migliore.

Nel corso di questi mesi di scuola gli alunni, accompagnati dalle loro maestre e dai responsabili del Museo Civico di Bormio, hanno osservato e studiato alcune attività tipiche in cui si esercitavano i loro coetanei dei secoli scorsi e le hanno poi riproposte al pubblico nella giornata di martedì 18 aprile 2023, quando il giardino e le aule del Castello De Simoni sono diventati luogo di incontro e di condivisione tra bambini e adulti, tutti impegnati in 6 diversi laboratori: calligrafia (con tanto di pennino e inchiostro), lavorazione su un piccolo telaio, ricamo, espressione e poesia (con recite in dialetto), salto con l’elastico, lavorazione del legno.

I bambini sono rimasti entusiasti di questo progetto – raccontano le maestre – e con orgoglio hanno portato in classe gli oggetti appartenuti ai loro nonni che venivano utilizzati a scuola: quaderni, cartelle, pennini… nelle nostre aule è passato un mondo che i bambini hanno saputo guardare con occhi meravigliati e comprendere nella sua semplicità e importanza storica. Questo deve saper fare la scuola: partire dalla storia per capire che il nostro presente è frutto di un percorso in cui tutti hanno avuto un ruolo, piccolo o grande che sia stato”.

Il progetto “La scuola di una volta” si è avvalso di numerosi volontari: oltre al Museo Civico di Bormio, infatti, hanno collaborato alla buona riuscita dell’evento l’associazione Bormio Ricama e il Centro Studi Storici Alta Valtellina; il comune di Bormio, a sua volta, sosterrà le spese per la stampa delle cartoline storiche che abbelliranno le sale del Museo.

Anna

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